(El. Fa.) Più leggero e placido, il soffio del vento accarezza le antiche mura che si ergono tra il nascere di una fresca Primavera. Nasce e sboccia la natura con i suoi cangianti colori che si stagliano sui verdi prati e sui tiepidi muri. E poi c'è quel che non si vede ma si respira tra le vie ricolme del profumo vitale di un'atmosfera che per prima diventa vera.
E così il sole sempre più si avvicina per far maturare i frutti che giacciono tra le pieghe della terra, innaffiati dalla mano che li raccoglierà. L'Estate fa il suo ingresso nel Parco dove corrono i bambini e siedono sotto l'ombra degli alti fusti i pellegrini, lontani dal lavoro, immersi nel decoro che non conosce frastuono.
Poi pian piano sfuma il calore nei colori densi di un Autunno che si apre misterioso tra le vie collinari ove è tempo di raccogliere uva e olive come in un lontano evo. C'è un silenzio interrotto dal cadere delle foglie che ritornano alla terra per continuare il ciclo vitale che ha bisogno anche del glaciale.
Ecco l'Inverno mai così spoglio. La Natura continua a respirare anche sotto una coltre di acqua diventata neve, segnata dal passaggio di chi si avvicina all'altare dove immutabile rimane lo spirito divino che nella natura si rivela e nel cuor si svela.